GdF, un primo bilancio

Maurizio Colantoni

   La cerimonia di giuramento dei “Cadetti” dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, tenutasi lo scorso fine settimana alla presenza del Ministro Tremonti e del Comandante Generale del Corpo, Gen. C.A. Cosimo D’Arrigo, ha offerto l’occasione per fare il punto sui risultati operativi raggiunti dalle Fiamme Gialle in questo primo quadrimestre del 2009. La prima notizia è che continua efficacemente la lotta all’evasione fiscale. I dati infatti sono in linea con il trend crescente dell’anno scorso, che pure registrò il più alto consuntivo degli ultimi decenni, evidenziando un netto miglioramento qualitativo delle metodologie di contrasto. Un fronte che rimane prioritario, nell’ambito del quale sono state eseguite 9.150 verifiche e 250.000 controlli che hanno fatto emergere redditi non dichiarati per 10,1 miliardi di euro, IVA dovuta e non versata per 1,8 miliardi e maggiori basi imponibili IRAP per 5,9 miliardi. La Guardia di Finanza nel 2009 ha altresì impiegato notevoli risorse per la lotta ai fenomeni ancor più subdoli di evasione, ovvero quelli posti in essere dagli evasori totali (che non presentano affatto le dichiarazioni annuali) e dagli evasori paratotali (che dichiarano meno della metà delle basi imponibili effettive): sono stati scovati 2.500 soggetti di questo tipo, per un ammontare di 5,7 miliardi di redditi non dichiarati. Nel 2009, inoltre, è stata rafforzata l’attività di contrasto alle frodi in materia di IVA nazionale e comunitaria, con un apposito piano operativo varato a livello nazionale da tutta l’Amministrazione finanziaria: i Reparti della Guardia di Finanza hanno segnato un notevole successo (+60%) nella repressione dei reati di emissione ed utilizzo di fatture false, rilevando 2,3 miliardi di imponibili e 785 milioni d’IVA. Sul versante del contrasto alla criminalità economica, in tutte le sue forme, sono state sviluppate 6.300 indagini nel settore della spesa pubblica, delle quali 620 riguardanti il comparto sanitario, accertando truffe di aiuti comunitari e finanziamenti nazionali ed indebite erogazioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale pari a 204 milioni di euro, 38 dei quali già recuperati mediante sequestri patrimoniali di beni a carico degli indagati. In questo periodo di crisi, i servizi di contrasto delle Fiamme Gialle alla contraffazione ed allo smercio di prodotti usurpativi del “made in Italy” sono stati significativamente rafforzati, con l’effettuazione di 5.600 sequestri e di oltre 30 milioni di articoli (il doppio rispetto all’anno scorso), di cui la metà nel comparto “moda” (+ 40% sul 2008). Gli arresti a carico di organizzazioni della filiera del falso sono stati 401 (in aumento rispetto ai 119 del 2008). La lotta alla criminalità organizzata sotto il profilo economico-patrimoniale ha portato al sequestro di beni e disponibilità finanziarie per 1,1 miliardi di euro (+20% rispetto al 2008); nel contempo, le confische ordinate dall’Autorità Giudiziaria all’esito dei processi avviati negli ultimi anni sono in netto aumento, con l’acquisizione definitiva di terreni, appartamenti, aziende e titoli nel patrimonio dello Stato per 650 milioni di euro (in tutto il 2008, le confische erano state 380 milioni). Per riciclaggio e usura sono state denunciate 460 persone, di cui 81 tratte in arresto, con il sequestro di 100 milioni di euro di provenienza illecita. Infine, il contrasto ai traffici di stupefacenti ha comportato l’arresto di 928 persone ed il sequestro di 4,3 tonnellate di cocaina, eroina, hashish e droghe sintetiche. Una serie di azioni e di attività, quelle sintetizzate dalle cifre, dati e notizie sopra riportati, che esprimono lo sforzo che la Guardia di Finanza, in qualità di polizia economico-finanziaria, mette in campo per ottemperare agli obiettivi prioritari assegnati dal Ministro dell’Economia e delle Finanze per il 2009, quali la lotta alle frodi fiscali, all’economia sommersa ed il contrasto alla criminalità economica.