Panda Security: i Trojan sono ancora al 1° posto in classifica

Redazione

I laboratori tecnici di Panda Security hanno reso disponibile il report sul primo trimestre 2012, che ha visto la creazione di oltre 6 milioni di nuovi esemplari di malware, dato in linea con lo scorso anno. I Trojan hanno stabilito un nuovo record, rappresentando l’80% di tutto il nuovo malware creato, confermandosi i codici prescelti dai cyber criminali per realizzare attività fraudolente. Nel 2011, i Trojan avevano raggiunto “solo” il 73% del malware totale.Al secondo posto si stagliano i worm, con il 9.30%, seguiti dai virus con il 6.43%, scambiandosi posizione rispetto al report annuale dello scorso, nel quale i virus avevano raggiunto il 14.25% e i worm l’8%. Un’immagine di riferimento è disponibile su http://press.pandasecurity.com/wp-content/uploads/2012/04/NEW-MALWARE.jpg. Anche il numero di attacchi causato da ogni categoria rispecchia le posizioni della classifica, con il dato curioso legato all’attività dei worm, che nonostante rappresentino il 9% del totale, hanno una percentuale di attacchi pari solo all’8%, fenomeno bizzarro per la loro elevata capacità di propagarsi in modo automatico. Ciò conferma una tendenza nota: le epidemie causate dai worm appartengono al passato e sono state sostituite dall’attività silenziosa dei Trojan. Il numero medio di PC colpiti in tutto il mondo è di 35.51%, inferiore di oltre due punti rispetto al 2011. La Cina è stata ancora una volta lo stato più colpito, con il 52.25%, seguita da Taiwan e Turchia. Tra le dieci nazioni meno attaccate troviamo nove paesi europei, insieme al Giappone. Un grafico di riferimento è disponibile all’indirizzo http://press.pandasecurity.com/wp-content/uploads/2012/04/COUNTRIES.jpg. Le più sicure sono state Svezia, Svizzera e Norvegia.

Gli avvenimenti principali del trimestreI laboratori di Panda Security hanno sottolineato alcuni tra i principali eventi accaduti nel primo trimestre di quest’anno. Abbiamo assistito a un incremento del numero di attacchi ransomware che prevedono un riscatto, dovuti al codice “Police Virus”.  Questo codice mostrava un messaggio contenente i loghi di forze dell’ordine internazionali per ingannare gli utenti e far loro credere che il PC fosse stato bloccato dalla polizia a causa di visite di siti inappropriati o per download illegali. Per riutilizzare il computer, agli utenti veniva richiesto il versamento di una somma di denaro, generalmente intorno a cento euro, dollari o sterline, a seconda del target di riferimento. Ovviamente i messaggi non provenivano dalle forze dell’ordine, ma dal Trojan stesso. Nel report vengono citati anche i recenti attacchi su cellulari Android, la diffusione del malware attraverso Facebook, il caso di Megaupload e le ultime attività di cyberwar di Anonymous e LulzSec. Luis Corrons, direttore tecnico dei laboratori di Panda Security spiega “Nonostante siamo solo all’inizio dell’anno, ed è forse ancora presto per affermarlo, stiamo assistendo alla proseguimento dei trend passati. I cyber criminali cercano ancora di rubare dati e denaro degli utenti con ogni mezzo possibile”.