Afghanistan, i frutti della nuova strategia

Massimo Scambelluri

Le statistiche sull’aumento della violenza fornite dall’Onu o gli incidenti come l’elicottero caduto oggi nel sud dell’Afghanistan possono essere meglio compresi se li si inserisce nella nuova strategia che la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza (Isaf) sta sviluppando. Lo ha detto oggi all’ ANSA il generale Claudio Mora, sottocapo di stato maggiore dell’ Isaf per la stabilita’. ” Questa nuova strategia ispirata prima dal generale Stanley McChrystal e ora dal suo successore David Petraeus – ha spiegato Mora – che assegna la priorita’ alla protezione della popolazione implica da parte nostra una maggiore liberta’ di movimento e di iniziativa nei confronti degli insorti, cosa che ha aumentato gli incidenti di sicurezza”. E poi, ha aggiunto, ” non si deve dimenticare che adesso siamo in 140.000”, mentre 12 mesi fa il contingente Isaf era di 80.000 uomini”. Da un anno a questa parte ci sono stati molti progressi, ha proseguito, ” con l’ allargamento delle bolle di sicurezza attorno a localita’ una volta off limits, come per esempio la zona di Bala Murghab”, sotto responsabilita’ del contingente italiano nella provincia di Badghis, ” dove ora sono rientrate 6-7.000 persone”, in una iniziativa lodata dal generale Petraeus. Adesso, ha indicato, ” le nostre operazioni militari sono
sempre piu’ associate a una ricostruzione civile, come sta avvenendo in questi giorni con l’intervento a Kandahar”. Con la convinzione diffusa che non esiste una soluzione unicamente militare, ha concluso, ” diventa fondamentale il sostegno dell’ Isaf al governo afghano impegnato a costruire un
modello di societa’ aperta a tutti gli afghani”.