Carceri: a Bollate detenuto non rientra da permesso premio

Roberto Imbastaro

“Un detenuto cileno in permesso premio non ha fatto rientro ieri nel carcere di Bollate, a Milano, ed è quindi da considerarsi evaso”.

Ne da notizia il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE.

“Questo è un evento che purtroppo si può verificare, anche se la percentuale dei detenuti ammessi a fruire di permessi all’esterno che non fa poi rientro è minima”, commenta Donato Capece, segretario generale del SAPPE, aggiungendo che il soggetto evaso (27 anni) era detenuto in espiazione definitiva con fine pena 21 agosto 2015.

È del tutto evidente” aggiunge “che un detenuto ammesso a fruire di permesso premio che non rientra in carcere allunga ovviamente la sua permanenza nelle patrie galere. Ma i permessi sono utili (e la stragrande maggioranza di chi ne fruisce ha un comportamento ineccepibile) proprio per creare le condizioni di un percorso trattamentale e rieducativo finalizzato a intessere rapporti con la famiglia. Anche   scontare la pena fuori dal carcere, per coloro che hanno commesso reati di minore gravità, ha una fondamentale funzione anche sociale. Come, ad esempio, il lavoro di pubblica utilità per i soggetti sorpresi alla guida in stato di ebbrezza, che consistente in una prestazione di lavoro non retribuita a favore della collettività da svolgere in via prioritaria nel campo della sicurezza e dell’educazione stradale: sono complessivamente circa 5mila persone”.

“Mi auguro per lui che si costituisca prima di essere catturato” concldue Capece. “Questo episodio conferma che è difficile trovare carceri che siano ‘oasi felici’…"