Il Sindacato Autonomo Polizia penitenziaria (SAPPE) ha rivolto oggi un appello al presidente del Consiglio, ai presidenti di Senato e Camera e al ministro della Giustizia perché sia risolta al più presto la ”sempre più critica e drammatica situazione degli organici della Polizia penitenziaria".
”La popolazione detenuta continua a crescere, con tutte le relative valenze di pericolo e di trattamento”, al contrario – fa osservare Donato Capece, segretario generale del SAPPE -”gli appartenenti al Corpo diminuiscono ogni anno di 800-1.000 unita’, per ragioni fisiologiche, senza essere adeguatamente sostituiti. Ne deriva che, negli ultimi cinque anni, sono state perse di forza circa 5.000 unità, assolutamente non compensate dall’immissione in servizio degli agenti già volontari nelle Forze Armate, certamente inferiori nel numero alle effettive esigenze”. In un ”affanno incredibile” – aggiunge Capece – sono anche gli organici del personale femminile. Il sindacato più rappresentativo della categoria ritiene imprescindibile per il Governo l’assunzione concreta di impegni in materia di aumento di organico del Corpo di Polizia Penitenziaria”. L’appello rivolto alle istituzioni – conclude il SAPPE – è ”un grido di dolore” che dovrebbe essere storicamente raccolto, perché al crollo fisico e professionale ci manca poco”.