Carceri: ancora tensioni a San Vittore

Roberto Imbastaro

“La situazione penitenziaria è sempre più incandescente, lo denunciamo ormai da molti mesi nella più silente indifferenza. Ogni giorno registriamo manifestazioni e proteste di detenuti sempre più violente. Le istituzioni e il mondo della politica non possono più restare inermi e devono agire concretamente. Dopo gli episodi di protesta e violenza avvenuti negli ultimi giorni in diversi penitenziari del Paese – la rivolta a Bolzano, la maxi rissa a Fossano, la violenta aggressione di Barcellona Pozzo di Gotto ad un nostro Ispettore, al quale è stato staccato con un morso la falange di un dito della mano, solo per citarne alcuni – registriamo una nuova aggressione ieri a Milano San Vittore (un carcere sovraffollato e con gravi carenze di organico nel Reparto di Polizia) dove un detenuto straniero ristretto al VI Raggio ha proditoriamente aggredito un Agente della Polizia Penitenziaria in servizio, ai quali va tutta la nostra solidarietà e vicinanza, procurandogli lesioni e ferite varie guaribili in 5 giorni. Una aggressione violenta ed ingiustificata: la frequenza di questi gravi episodi un po’ in tutta Italia ci allarma, tanto più che essa avviene a pochi giorni da un’analoga aggressione ad una poliziotta nel carcere di Bollate e dall’evasione di una detenuta dall’istituto a custodia attenuata per madri detenuti di Milano.”E’ quanto dichiara Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa organizzazione di Categoria, in relazione all’ennesima aggressione di un appartenente alla Polizia Penitenziaria, avvenuta nel carcere di Milano San Vittore.Capece aggiunge: “Il collega aggredito gestiva contemporaneamente 2 piani detentivi con una presenza di 130 detenuti, prevalentemente stranieri. Non solo: il VI Raggio, dove lui era in servizio, ospita complessivamente 550 detenuti di cui 98 protetti, 5 sorvegliati a vista (da 2 soli agenti!), 2 ad Alta sicurezza: tutto questo controllato da soli 5 Agenti! Sgomenta peraltro constatare la frequente periodicità con cui avvengono queste aggressioni. Credo servano provvedimenti veramente punitivi per i detenuti che in carcere aggrediscono gli agenti o provocano risse, anche per impedire un pericoloso effetto emulativo. In una situazione di emergenza, come è quella attuale, servono provvedimenti straordinari. Noi, come Sindacato della Polizia Penitenziaria, abbiamo proclamato lo stato di agitazione dei Baschi Azzurri del SAPPE in servizio a Milano e in Lombardia. Certo, se non si adottano provvedimenti concreti per fronteggiare l’emergenza penitenziaria, come ad esempio necessari provvedimenti deflattivi, c’è il serio rischio che nelle prossime settimane le già surriscaldate carceri diventeranno roventi, con i soli poliziotti penitenziari – sempre più sotto organico – nella prima linea delle sezioni detentive a gestire le tensioni e le situazioni di pericolo. Milano San Vittore è un penitenziario in cui il 31 dicembre scorso erano presenti 1.600 detenuti rispetto ai circa 700 posti letto regolamentari e in cui mancano circa 250 agenti dagli organici della Polizia Penitenziaria”.