Carceri: il Sappe incontra il vice ministro dellla Giustizia Enrico Costa

redazione

“Nell’incontro di ieri a Roma ho chiesto espressamente al Vice Ministro della Giustizia, Enrico Costa, di sospendere la vigilanza dinamica nelle carceri italiane. Più ore fuori dalle celle senza far nulla, girando da una parte all’altra, non vuol affatto dire umanizzare la pena ma determinare tensioni costanti e continue e favorisce addirittura che si possano verificare nuovi reati tra le celle! E che la vigilanza dinamica così com’è strutturata non funziona lo dimostrano anche le decine di aggressioni a poliziotti penitenziari avvenute in pochi giorni addirittura due volte a Frosinone e Padova e poi nelle strutture detentive di Saluzzo, Frosinone, Asti, Torino, Vigevano, al carcere minorile di Palermo e in quello femminile di Roma. Siamo stanchi di essere feriti, insultati, umiliati, aggrediti!”.

A dichiararlo è il segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE Donato Capece, dopo l’incontro di ieri al Ministero della Giustizia di Roma

“I vertici regionali e nazionali dell’Amministrazione Penitenziaria che sminuiscono gli episodi gravi e gli eventi critici che si sono verificati in alcune carcere italiane per dare l’idea che in carcere va tutto bene mentono sapendo di mentire. Pensate ai gravi fatti accaduti nel carcere di Padova. Il Provveditore dell’Amministrazione Penitenziaria del Triveneto, Enrico Sbriglia, e il direttore del carcere, Salvatore Pirruccio, hanno detto in una conferenza stamopa che i detenuti che hanno sobillato un intero Reparto detentivo erano ubriachi. E allora perché proprio loro non hanno fatto assolutamente nulla rispetto al nostro sequestro, a metà dicembre, di una considerevole quantità di grappa artigianalmente prodotta dai detenuti in cella?”. Ma al Vice Ministro Costa il SAPPE ha chiesto di “sospendere la vigilanza dinamica nelle carceri, ossia le sezioni detentive autogestite dai detenuti, che permette loro di girare liberamente, nei corridoi, senza fare nulla per molte ore al giorno, e che si sta rilevando – come immaginavamo – non solo inutile ai fini del trattamento rieducativo dei detenuti ma assolutamente pericolosa, come confermano le molte aggressioni contro i poliziotti penitenziari e come avevamo noi stessi ipotizzato”.

Capece ha chiesto interventi urgenti – “a cominciare da un tavolo tecnico di lavoro che riveda ed eventualmente ridiscuta l’organizzazione della vigilanza dinamica, anche alla luce di tutti i problemi di sicurezza che sono emersi” – e ha annunciato “una manifestazione nazionale davanti al Ministero della Giustizia a Roma e una serie di sit-in di protesta davanti alle carceri delle principali città italiane per protestare contro le condizioni di abbandono in cui si trova la Polizia Penitenziaria”.