Carceri Liguria: 1 detenuto su 3 è tossicodipendente

Redazione
La Liguria si conferma tra le Regioni d’Italia con la percentuale più alta di detenuti tossicodipendenti: sono il 29% dei circa 1.800 presenti. La media nazionale si attesta infatti al 22%.
 “Una criticità significativa, che accentua le condizioni di lavoro dei poliziotti penitenziari e le condizioni stesse di vita dei detenuti”, commenta Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE. “Più di 520 sono i tossicodipendenti in cella. La percentuale varia da carcere a carcere: a Chiavari, Marassi, Savona e La Spezia un detenuto su tre ha problemi di droga, con percentuali che si attestano dal 38% di Chiavari al 31% di La Spezia. Ad Imperia è tossicodipendenti un detenuto su quattro (percentuale del 25%) mentre più contenute le presenze nei penitenziari di Sanremo (13%) e Pontedecimo (10%)”. E il detenuto tossicodipendente, nonostante gli sforzi di Polizia penitenziaria ed operatori vari, vive il carcere con molto disagio proprio in relazione alla sua dipendenza e spesso è protagonista di eventi critici. Per questo il SAPPE, da tempo, chiede una soluzione alternativa alla detenzione in carcere per i tossicodipendenti, per trovare percorsi alternativi e avviarli verso un percorso di guarigione al di fuori del carcere dove la vita è insostenibile”.
Martinelli sostiene che “le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria è per questo d’accordo con chi sostiene che “la tossicodipendenza è una malattia prevenibile, curabile e guaribile e dovrebbe quindi trovare soluzioni fuori dal carcere. I detenuti i tossicodipendenti non possono essere considerati dei criminali solo per il fatto di usare sostanza stupefacenti e il carcere non è luogo di cura e riabilitazione della tossicodipendenza. Bisognerebbe allora individuare nuove procedure che possano evitare addirittura l’entrata in carcere delle persone tossicodipendenti che commettono reati in relazione con la loro malattia”.