“La situazione nei penitenziari italiani è alla completa saturazione, tanto da costituire un vero e proprio allarme per l’ordine pubblico. E’ molto più di un allarme quello lanciato da Eugenio SARNO, Segretario Generale della UIL PA Penitenziari “Ieri i detenuti di Marassi, a Genova, hanno comunicato l’intenzione di procedere a tre giorni di protesta. Da ieri, per tre sere, dalle 22.00 alle 23.00 procederanno alla classica battitura. Purtroppo ieri non si sono limitati a ciò ma hanno dato vita a veri e propri disordini : incendi di giornali ed effetti; allagamenti con buste di acqua; facendo scoppiare le bombolette del gas utilizzate per alimentare i fornellini che hanno in dotazione. Il personale – informa SARNO – di polizia penitenziaria in servizio ieri sera a Marassi ci ha parlato di un vero e proprio inferno. Le poche unità in servizio hanno potuto a malapena gestire gli eventi critici. Per fortuna non si registrano feriti. I detenuti protestano per il sovrappopolamento del carcere genovese che alle 24 di ieri ospitava ben 803 detenuti, a fronte di una capienza massima fissata in 435“ La UIL PA Penitenziari segnala il rischio di un allargamento a macchia d’olio delle proteste “ Abbiamo ragione di ritenere che la protesta in atto a Genova e le proteste che nei giorni scorsi hanno interessato alcuni istituti della penisola siano solo la prova generale di manifestazioni che a breve potrebbero interessare tutti gli istituti. D’altro canto la situazione di invivibilità, inciviltà e degrado delle nostre carceri dovrebbe essere ben nota a tutti, ministro Alfano in primis. Non possiamo che auspicare – sottolinea il Segretario Generale della UIL Penitenziari – che il Governo abbia la voglia di garantire idonee soluzioni. Occorre un piano di investimenti concreti. A settembre saranno esauriti i fondi per garantire il vitto ai detenuti. Tra qualche settimana non sarà più possibile far fronte al pagamento delle spese correnti (acqua, luce, gas, ecc). I fondi per pagare lo straordinario e le missioni al personale sono insufficienti, tanto che l’Amministrazione Penitenziaria è insolvente in quanto non paga le relative spettanze da alcuni mesi. Le gravi carenze organiche affermano ricadute dirette sui carichi di lavori, gravati da insostenibili turnazioni. “Ma non sono solo i detenuti a protestare. Anche la polizia penitenziaria e i Dirigenti Penitenziari sono sul piede di guerra e pronti a scendere in piazza. “Benchè responsabilmente siamo impegnati a non esacerbare gli animi – dichiara Eugenio SARNO – è pur vero che non si possono subire in eterno gli effetti dell’insensibilità della politica rispetto al dramma penitenziario. Gli operatori sono consapevolmente abbandonati nelle frontiere penitenziarie a gestire situazioni che potrebbero degenerare in violenze, senza che abbiano mezzi e strumenti per gestirle. Nonostante le molteplici proteste in atto su tutto il territorio, il Ministro Alano continua a non voler incontrare le rappresentanze della polizia penitenziaria contribuendo, egli stesso, ad elevare i toni dello scontro. Anche per queste ragioni non avrò esitazioni – conclude il leader della UIL PA Penitenziari- nel condividere e proclamare lo sciopero unitario dei Dirigenti Penitenziari che potrebbe essere proclamato unitariamente tra qualche ora. Se la rabbia, la frustrazione, la stanchezza, la demotivazione del personale e le inefficienze che seppelliscono il nostro sistema penitenziario non sembrano trovare spazio nelle attenzioni di chi dovrebbe gestire, politicamente ed amministrativamente, l’universo penitenziario non ci resta altro che andare al muro contro muro con quello che ne potrebbe conseguire”.