Cornerstone: come aumentare la retention in azienda promuovendo la mobilità interna

Se fino a qualche anno fa era comune cheun dipendente rimanesse nello stesso posto di lavoro per tutta la vita, oggi la parola d’ordine è mobilità. Ovviamente le aziende sono consapevoli di questa nuova tendenza: una recente ricerca globale ha rivelato, infatti, che la seconda priorità dei manager è fornire ai propri collaboratori l’opportunità di cambiare ruolo all’interno dell’azienda. Eppure, solo il 15% dei dipendenti ritiene che la propria azienda promuova la mobilità interna. Una divergenza, questa, diventata ormai poco sostenibile.

Di fronte a dipendenti sempre più agili, gli esperti di Cornerstone suggeriscono alcune strategie che fanno della piena visibilità sulle opportunità di mobilità interna il proprio punto di forza e che possono contribuire a massimizzare la soddisfazione dei collaboratori e mantenere alto il livello di retention.

  • Guardare alla mobilità come a uno strumento di crescita

Innanzitutto, via libera per i dipendenti che vogliono esplorare nuove opportunità all’interno dell’azienda, senza paura che la mobilità sia un ostacolo alla crescita dei singoli team. L’obiettivo deve essere, infatti, lo sviluppo professionale individuale che porta alla crescita dell’azienda nel suo insieme.

Secondo Gallup, a livello europeo il 34% dei lavoratori è intenzionato a cambiare lavoro ed è attivo nella ricerca di nuove opportunità. Le competenze sono ormai una vera e propria moneta di scambio e il rischio per le aziende che non offrono soluzioni per far progredire le skill, e quindi le carriere e la mobilità dei propri collaboratori, è che i dipendenti guardino altrove. Infatti, quando le persone vogliono conoscere le opportunità di sviluppo professionale è molto più probabile che cerchino informazioni al di fuori dei confini aziendali se non riescono a trovarle internamente. Un recente studio sulla mobilità dei talenti realizzato da Cornerstone People Research Lab in collaborazione con Lighthouse Research & Advisory ha rivelato che i dipendenti che non hanno visibilità su un possibile percorso di carriera e sui passi da compiere per concretizzarlo sono tre volte più propensi a dichiarare di non essere interessati ad altre mansioni all’interno dell’azienda in cui si trovano.

  • Fermare la corsa all’accaparramento dei talenti

Oltre a oscurare le opportunità di mobilità interna, talvolta le aziende mettono in atto la pratica del cosiddetto accaparramento dei talenti o talent hoarding, un fenomeno che consiste nell’“intrappolare” di proposito un dipendente nel ruolo che riveste, ostacolandone lo sviluppo. Questo può verificarsi, ad esempio, se un manager fa affidamento sui migliori talenti del suo team per raggiungere determinati obiettivi.

Questa tendenza a trattenere i talenti è di per sé distruttiva. Infatti, se il risultato del rapporto tra manager-collaboratore è una stagnazione forzata, si crea un circolo vizioso: quando il rapporto si deteriora e porta all’abbandono del posto di lavoro, le preoccupazioni dei manager aumentano e aumenta di conseguenza anche la loro corsa al talent hoarding. È allarmante notare come sempre Cornerstone nel suo studio sulla mobilità dei talenti abbia rilevato che le aziende che dichiarano di avere un gran numero di manager propensi ad accaparrarsi i talenti abbiano anche il 267% di probabilità in più di affermare che i loro dipendenti non hanno visibilità sulle opportunità di crescita professionale in azienda.

  • Ridefinire l’agilità con soluzioni di mobilità interna

L’ultima cosa che le aziende vogliono è perdere i propri talenti, ma come possono incentivare i dipendenti a restare quando tutto intorno è in continuo movimento? Seguendo il principio per cui si raccoglie ciò che si semina, le aziende che supportano attivamente lo sviluppo di carriera dei propri dipendenti avranno più successo.

Il 73% dei lavoratori vuole essere a conoscenza delle opportunità di crescita interne alla propria organizzazione. Pertanto, l’utilizzo di una piattaforma che dia ai dipendenti una overview su tutte le opportunità disponibili in un determinato momento nella propria azienda è fondamentale per favorire lo sviluppo professionale dei propri collaboratori in totale autonomia. Il valore di questo approccio è indiscutibile. Da un lato, offrire visibilità sui possibili percorsi di carriera consente alle persone di fare le proprie valutazioni in un ambiente che le sostiene. Dall’altro, è dimostrato che le persone che hanno accesso a tecnologie self-service per esaminare le opportunità di carriera hanno la metà delle probabilità di abbandonare il posto di lavoro.

  • Stimolare il coinvolgimento e il senso di appartenenza

Dare piena visibilità sulle opportunità professionali disponibili in azienda non riguarda solo l’avanzamento di carriera, ma rappresenta un vero e proprio invito ai lavoratori a crescere insieme all’azienda, nella certezza di essere apprezzati e supportati. I dipendenti riconoscono che un’azienda che adotta misure chiare per sostenere la crescita del personale è una realtà in cui vale la pena restare e sviluppano un forte senso di appartenenza, che determina a sua volta un aumento dell’84% della permanenza stimata.

“L’utilizzo di una piattaforma quale marketplace dei talenti aiuta le aziende ad affrontare le sfide più urgenti, poiché rende la mobilità interna dei propri collaboratori ancora più efficiente”, sottolinea Federico Francini, Area Vice President e Country Manager di Cornerstone ItaliaSoluzioni di questo tipo permettono di migliorare anche la pianificazione, offrendo maggiori informazioni sulle competenze presenti e favorendo un rapido upskilling, oltre a collegare i dipendenti alle opportunità più adatte e garantire così una maggiore agilità. Inoltre, promuovono la selezione interna dei talenti, fornendo trasparenza sulle competenze, le esperienze e le preferenze della forza lavoro, nonché facilitando l’individuazione dei giusti candidati a un determinato ruolo all’interno del proprio pool di talenti. Infine, favoriscono la mobilità interna, semplificando l’accesso dei dipendenti alle opportunità di crescita professionale e incoraggiandoli a esplorare nuovi modi per portare il proprio contributo all’interno dell’organizzazione, riducendo al tempo stesso la necessità di cercare altrove un eventuale avanzamento di carriera”.