Evasione milionaria del noto chirurgo plastico

Tiziana Montalbano

Dichiarava redditi modesti, circa ventimila euro, di media, all’anno, eppure risultava essere uno dei più conosciuti e richiesti chirurghi plastici della zona, con una notorietà che spaziava dalla presenza su noti settimanali nazionali a “forum” su Internet. Erano su queste basi che la Guardia di Finanza di Schio avviava un’attività investigativa al fine di riscontrare se l’attività svolta dal chirurgo, residente nel vicentino ma di fatto operante presso diverse strutture sanitarie private, localizzate nelle maggiori città italiane (Roma, Milano, Padova, Bari, ecc..) fosse modesta come i suoi redditi attestavano o se nascondesse una possibile “evasione fiscale”. Gli approfondimenti svolti  dai militari consentivano, in primo luogo,  di riscontrare l’elevato numero dei pazienti che negli ultimi anni  si erano rivolti allo specialista per specifici trattamenti consistenti in applicazioni superficiali ovvero più frequentemente in interventi di chirurgia estetica. Si accertava, peraltro, che il chirurgo, per le notorie capacità professionali, annoverava tra i suoi “clienti” anche diversi personaggi del mondo dello spettacolo. Successivamente, sviluppando ulteriormente il controllo fiscale nei confronti del professionista, attraverso capillari ricerche su tutto il territorio nazionale, venivano individuate le strutture sanitarie private presso le quali aveva operato il  chirurgo, e attraverso richieste mirate nei confronti di queste ultime si riusciva a delimitare con estrema precisione la platea dei pazienti che al medico di erano rivolti per semplici visite specialistiche ovvero per interventi di maggiore complessità, e ricostruire con precisione la reale entità dei compensi percepiti da questi. Al termine dell’attività, i finanzieri hanno constatato che il chirurgo plastico, nel corso degli ultimi cinque anni, avrebbe  in realtà “occultato” al fisco compensi per oltre 5 milioni di Euro; alla luce di ciò, il professionista è stato quindi anche segnalato alla locale A.G. per aver presentato all’Amministrazione Finanziaria una dichiarazione fiscale infedele ed è stato sottoposto a sequestro preventivo un immobile di sua proprietà in Padova,  al fine di garanzia per le pretese erariali.