Fischi Nunziatella, la risposta del Governo

Paola Fusco

 
La protesta di alcuni ex allievi della scuola militare Nunziatella di Napoli, che il giorno del giuramento fischiarono le ragazze ammesse per la prima volta nello storico istituto militare, è stata una ”isolata forma di dissenso” che la Difesa ”disapprova” e che, comunque, ” non interpreta il pensiero e i sentimenti del personale militare maschile”. E’ la risposta del Governo a una interrogazione delle senatrici Negri e Amati, del Pd, che hanno chiesto al ministro della Difesa di sapere quali fossero le sue valutazioni sul ”grave episodio” avvenuto il 22 novembre scorso. Quello fu un giorno che molti definirono ”storico” perché, dopo 222 anni dalla sua fondazione, la più antica e prestigiosa scuola militare d’Italia e d’Europa per la prima volta è stata ufficialmente aperta anche alle donne. Ma ”la novità – si legge nell’interrogazione – evidentemente non è stata gradita da un nutrito gruppo di ex allievi dell’accademia che ha manifestato il proprio dissenso riguardo alla presenza delle giovani allieve interrompendo la cerimonia di giuramento con fragorosi e prolungati fischi”. Alle due senatrici – che hanno tra l’altro chiesto al ministro quali iniziative intendesse adottare contro ogni forma di intolleranza o ingiustificata discriminazione nei confronti delle donne, in settori fino a poco tempo fa ad esclusivo appannaggio degli uomini – ha risposto oggi in Commissione il sottosegretario Giuseppe Cossiga esprimendo appunto ”un giudizio di disapprovazione per l’isolata forma di dissenso di pochi soggetti presenti tra il pubblico. Dissenso – ha aggiunto – che certamente non interpreta il pensiero e i sentimenti del personale militare maschile, il cui approccio rispetto alla presenza femminile è improntato costantemente a una totale e matura condivisione, oltre che a una sana e leale competizione ed emulazione reciproca. L’episodio – ha concluso il sottosegretario Cossiga – non ha avuto alcuna ripercussione all’interno della Scuola, ma al contrario ha suscitato sentimenti di grande solidarietà da parte del personale maschile nei confronti delle colleghe, segnando, allo stesso tempo, un momento di accresciuta coesione e di un più sentito spirito di corpo, a ulteriore conferma che la presenza delle donne in uniforme non rappresenta più una novità, ma costituisce ormai un’importante realtà”.