"Foresta d’acciaio", per non dimenticare Nassirya

Francesco Lancellotti

“Foresta d’acciaio” è il nome dell’opera artistica in memoria delle vittime del brutale attentato di Nassirya consumato il 12 novembre 2003 che sarà realizzata davanti alla basilica San Paolo di Roma per mano dello scultore Giuseppe Spagnulo.
Il via dei lavori è stato dato questa mattina in concomitanza del quarto anniversario della strage costata la vita a diciannove italiani, tra cui diciassette militari e due civili.
L’opera sarà formata da diciannove blocchi di acciaio pieno (menhir) alti quattro metri, diciannove come il numero degli italiani che persero la vita a Nassirya in quella terribile circostanza.
Francesco Rutelli, ministro dei Beni culturali, Arturo Parisi ministro della Difesa, Enrico Gasbarra, presidente della Provincia di Roma, e Silvio di Francia, assessore alla cultura del comune capitolino insieme ai familiari dei caduti hanno idealmente posato la prima pietra del monumento.
La conclusione dei lavori di “Foresta d’acciaio” è prevista per marzo 2008.
Parisi ha sottolineato come la giornata odierna debba essere il momento del ricordo e del dolore per i nostri concittadini tragicamente uccisi nella strage irachena. Allo stesso tempo però, ha sostenuto il titolare di via XX settembre, oggi trova comunque spazio l’orgoglio per l’impegno delle forze armate italiane a sostegno di grandi ideali di libertà, giustizia, democrazia e pace.
Il ministro ha preso spunto dall’articolo 11 della Costituzione (“L’Italia ripudia la guerra”) per ricordare come i nostri soldati difendano la pace e la sicurezza in tanti stati martoriati dalla guerra, in Libano per esempio ma anche nei Balcani e in Afghanistan.
Rutelli sottolinea invece come il sacrificio di Nassirya non sia stato inutile e che l’opera di Spagnulo ci dice chiaramente che l’Italia ha bisogno di una solida identità nazionale.