Forze Armate, il bilancio di Camporini

Tiziana Montalbano

“Siamo consapevoli dei rischi per i nostri militari impegnati in aree di crisi. In particolare in Afghanistan, dove l’accresciuta pressione nell’area meridionale comprime le forze insorgenti verso aree dove siamo presenti noi. Dunque il livello di attenzione viene adeguatamente aumentato”. Lo ha dichiarato il capo di stato maggiore della Difesa, generale Vincenzo Camporini, a margine di un un seminario sulla riorganizzazione delle Forze armate svoltosi al Casd (Centro Alti Studi per la Difesa) di Roma. Il nostro dispositivo nella regione ovest – rileva il capo di stato maggiore della Difesa – è adeguato giorno per giorno, dunque sono convinto che stiamo operando al meglio. È chiaro che siamo in una situazione conflittuale dove dobbiamo tenere alta la guardia, ma abbiamo personale e mezzi adeguati”. Camporini ha quindi sottolineato come le elezioni presidenziali che si terranno il 20 agosto in Afghanistan saranno un “momento delicato; il nostro impegno sarà anzitutto quello di garantire che questo appuntamento coincida con una crescita democratica del Paese”. Circa l’impiego dei militari in città, previsto dall’operazione Strade sicure, “i risultati ottenuti finora sono stati estremamente positivi sia dal punto di vista della percezione dell’opinione pubblica che del lavoro svolto” ha dichiarato. “Abbiamo numeri relativi ai compiti svolti, al materiale sequestrato, ai reati prevenuti o sventati, che dicono che i nostri uomini e le nostre ragazze hanno dato un contributo importante alla vivibilità delle nostre città”. Il capo di stato maggiore ricorda poi che l’impegno dei militari italiani in città durerà fino al 4 agosto come prevede la normativa: poi dipenderà dalla politica se l’impegno continuerà o meno”. Camporini, parlando con la stampa, ha fatto riferimento anche al tema della pirateria: “Sta diventando una piaga preoccupante. In questi giorni – ha affermato – Comandante Bettica sta partecipando all’operazione dell’Unione Europea “Atalanta” contro la pirateria nelle acque del corno d’Africa ed è in fase di rientro. Ma a partire dai primi giorni di aprile è previsto l’impiego di una nave classe Maestrale, per un periodo di sei mesi”.
NOn sono mancate anche considerazioni sulla mancata adesione dell’Italia al programma relativo agli aerei da trasporto A-400M costruiti dal consorzio europeo Airbus: "L’Italia fece bene a suo tempo a non aderire, anche perché le difficoltà che sta vivendo oggi, a distanza di anni, lo dimostrano". Il generale si dice “molto preoccupato” dalle ultime notizie dal fronte industriale sulle reali capacità di questo programma: “La saggezza delle decisioni prese agli inizi degli anni 2000 dai vertici militari che decisero di non aderire al programma, consapevoli della difficoltà teorica, oggi danno loro ragione, anche se all’epoca vi furono critiche”. Camporini si augura tuttavia che le difficoltà dell’A-400M vengano risolte "perché soltanto con la soluzione della mobilità strategica, l’Unione Europea potrà esprimere vere capacità in questo ambito”. Circa l’esperienza vissuta in questi mesi dai militari italiani nell’ambito della missione europea per il Ciad, il generale ha espresso il proprio parere positivo: “Noi arrivammo con il nostro ospedale da campo ‘Role 2’, quindi con una capacità operativa concreta. Quando venne lanciata l’operazione, tutti i Paesi disposti a mettere proprie truppe condizionarono la loro disponibilità alla presenza in loco di una sufficiente capacità medica. Il nostro ospedale fu il primo elemento a rischierarsi, lo fece in tempi brevissimi, in 15 giorni dal momento in cui arrivarono i primi mezzi. E questo consentì l’avvio della missione. La nostra parte l’abbiamo fatta, ora tocca a qualcun altro prendere il testimone. L’attuale pianificazione prevede la disponibilità da parte norvegese di rilevare questo tipo di funzione. Noi ritireremo i nostri assetti in modo tale da garantire che in questo periodo di transizione non ci sia un calo prestazionale dal punto di vista medico. Quindi stiamo calibrando il ritiro in modo che non ci sia nessuna disfunzione nel sistema”.