GdF: Napoli, scoperti due depositi clandestini dove si assemblavano “I-Phone X” contraffatti

Enrico Fiorenza

È un sistema di contraffazione venuto alla luce per la prima volta quello scoperto oggi dai finanzieri del Comando Provinciale di Napoli i quali, all’interno di due depositi clandestini siti a Casoria (NA), hanno rinvenuto e sequestrato oltre 12.000 articoli “fake” molti dei quali utilizzati per produrre i noti telefoni “i-Phone X” della Apple.
Davvero ingegnoso il sistema escogitato dai responsabili per eludere i controlli doganali, e che essenzialmente si basava sul fatto che in Italia non giungevano smartphone già completi e pronti per la vendita, bensì componenti ancora da assemblare proprio all’interno dei due depositi clandestini.
Tali componenti, più in dettaglio, provenivano da Hong Kong ed erano dotati di sistema operativo Android, ma con interfaccia grafica del tutto simile a quella dell’omologa versione IOS utilizzata dalla multinazionale di Cupertino per i suoi apparecchi informatici e di telefonia mobile.
Gli stessi congegni giungevano nel territorio nazionale privi della scocca, che ovviamente veniva apposta soltanto in un secondo momento secondo le caratteristiche dimensionali e le peculiarità grafiche tipiche della Apple.
Da notare come anche il packaging utilizzato dai contraffattori fosse stato abilmente dissimulato per non suscitare sospetti durante le operazioni di riscontro doganale, e che prevedeva l’apposizione di una pellicola adesiva (di facile rimozione) riportante l’illustrazione di normali cuffie o di batterie al litio mentre sotto, una volta rimossa la pellicola stessa, sulla confezione faceva bella mostra di sé il notissimo logo della “mela morsicata” del colosso tecnologico statunitense perfettamente riprodotto.
Come se tutto ciò ancora non fosse stato sufficiente, gli organizzatori dell’illecito traffico si erano anche premuniti di predisporre numerosi scontrini fiscali (contraffatti anche questi naturalmente ma tutti uguali l’uno a l’altro) riportanti la dicitura di una nota catena nazionale di negozi del settore tecnologico, su cui era peraltro riportato il prezzo di 1.139 euro normalmente praticato sugli “i-Phone X”, tutto ciò per dare un’immediata parvenza di regolarità anche per gli acquisti che, con sempre maggior frequenza, avvengono con i canali dell’e-commerce.
È da evidenziare altresì come le fiamme gialle partenopee, nell’ambito della medesima operazione, abbiano rinvenuto anche numerosi accessori tecnologici riportanti i marchi della Apple e della Samsung, ma anche orologi di lusso – anch’essi abilissimamente contraffatti – recanti le più note griffe del settore quali Rolex, Patek Philippe, Panerai, IWC, Omega, Piguet ed altri, finemente riprodotti e completi finanche di cofanetto corredato di certificato di garanzia e attestazione di qualità.
Al termine dell’operazione un soggetto di nazionalità ritenuto il diretto responsabile di tale traffico – realizzato in grande stile ma sicuramente illegale – è stato denunciato mentre le merci già spedite a mezzo corriere espresso sono state intercettate prima che giungessero a destinazione e sottoposte a sequestro insieme a tutte le altre rinvenute nei magazzini.