GdF scopre maxievasione a San Marino

Tiziana Montalbano

La Guardia di Finanza di Urbino ha eseguito tre verifiche fiscali nei confronti di altrettante aziende, di cui una marchigiana, specializzata nella produzione e nel commercio di prodotti nutrizionali, e due società di diritto sammarinese, dedite alla commercializzazione dei suddetti prodotti. La complessa attività ispettiva effettuata dai finanzieri di Urbino ha consentito, anche mediante lo scambio informativo con l’organo collaterale sammarinese, di “smascherare” il meccanismo evasivo ideato dal soggetto marchigiano, attraverso la ricostruzione delle connessioni esistenti tra la società italiana e le due società di diritto sammarinese. In particolare, è stato possibile ricondurre in capo al citato soggetto marchigiano l’amministrazione “di fatto” delle tre società in argomento e quindi la ricollocazione, in ambito nazionale, dell’oggetto principale dei soggetti economici dichiarati sammarinesi, recuperando a tassazione materia imponibile per circa 14 milioni e Iva per circa 1,5 milioni di euro. Il meccanismo è sempre lo stesso, infatti, con il termine “esterovestizione” si intende la fittizia localizzazione all’estero della residenza fiscale di una società che, al contrario, ha di fatto la sua attività e persegue il suo oggetto sociale in Italia. Lo scopo principale della localizzazione, tipicamente in un paese con un regime fiscale più vantaggioso di quello nazionale, è quella di fare in modo che gli utili siano sottoposti a una minore tassazione. Sono stati anche segnalati tre responsabili (due marchigiani e un napoletano) per i reati di omessa dichiarazione (avendo superato le soglie di imposta evasa statuite dall’ordinamento tributario) e di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici.