Osapp, penitenziaria passi al Viminale

Paola Fusco

"Per la sopravvivenza del Corpo e per ottimizzare il funzionamento degli istituti penitenziari è ogni giorno più urgente il passaggio della polizia penitenziaria alle dipendenze del ministero dell’Interno".
Leo Beneduci, segretario generale dell’Osapp, Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria, commenta così la notizia della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale del bando di concorso per 1.600 agenti della Polizia di Stato. "Anche se l’organico della Polizia di Stato è più di due volte il nostro e sussiste la disponibilita’ di maggiori risorse anche economiche – sottolinea il leader dell’ Osapp – e’ di tutta evidenza che in quel dicastero rispetto al ministero della Giustizia i risultati si perseguano con costanza e l’ organico del personale venga potenziato con priorita’
assoluta, nell’ interesse della collettivita’ e degli stessi operatori di polizia". "E’ sotto gli occhi di tutti – continua – che nonostante l’ emergenza penitenziaria sia diventata quella di maggiore rischio per la sicurezza dei cittadini (68.211 presenze detentive per 44.585 posti disponibili alle 17 di ieri) – nella
polizia penitenziaria da piu’ di un anno non ci sono nuovi bandi di assunzione, mentre prosegue la ‘favola’ delle duemila unita’ in piu’ che, se e quando ci saranno, tenuto anche conto di coloro che stanno andando in pensione anche per infermità da stress, colmeranno non oltre il 30% delle carenze esistenti nel Corpo". "Vista la persistente inadeguatezza politica e il progressivo impoverimento che contraddistingue la gestione della polizia penitenziaria e delle carceri – conclude Beneduci – il dubbio
che ogni giorno si consolida e’ che per gli istituti di pena si voglia fare altro e che l’ ipotesi di una forte volonta’ di privatizzare i servizi e la vigilanza interna, ad esempio nelle nuove strutture del cosiddetto ‘ piano carceri’, non sia affatto remota".