Giappone, nucleare: compagnie elettriche richiedono apertura reattori

Redazione

Le compagnie elettriche giapponesi stanno facendo pressioni sul governo di Tokyo perché vengano fatti ripartire i reattori nucleari fermati dopo il disastro di Fukushima, sottolineando il rischio di una insufficiente fornitura di energia rispetto alla domanda nel periodo estivo. Secondo le stime delle compagnie elettriche nei mesi di luglio e agosto le regioni orientali del Paese dovrebbero soffrire un deficit del 3,6% nelle ore di picco, mentre quelle occidentali registrerebbero invece un’ eccedenza del 3,7%: tuttavia le diverse norme in vigore non rendono possibile un trasferimento di energia.
Dopo la formale radiazione dal servizio di quattro reattori di Fukuhima il parco nucleare giapponese è sceso da 54 reattori a 50, dei quali solamente uno è attualmente in servizio, quello di Tomari: l’ impianto verrà però fermato a partire dal 6 maggio per dei lavori di manutenzione, il che renderà nullo il contributo del nucleare (che aveva raggiunto un massimo del 25%) alla produzione energetica del Paese. L’ autorizzazione dei comuni competenti per territorio è una delle condizioni necessarie per la riattivazione degli impianti, che potrà essere effettuata solo dopo dei test di resistenza e sicurezza.