Il sito web della Polizia di Stato fa scuola in Francia

Massimo Scambelluri

Prima il sito dei Carabinieri indicato da Bill Gates come “best practice” Microsoft in Europa, poi il ministro degli interni francese Michele Alliot-Marie che guarda al commissariato virtuale della Polizia di Stato italiana come ad un modello di riferimento da introdurre anche in Francia. Le nostre forze dell’ordine stanno ricevendo sul campo più che significativi apprezzamenti per la loro capacità di utilizzare gli strumenti informatici. Altro che i corsi di “informaticcia” dell’appuntato Catarella nel commissario Montalbano. Polizia e Carabinieri sono un esempio da seguire, anche per tutta la pubblica amministrazione italiana, di come si possa e si debba usare il web per rinnovare e rinsaldare i rapporti con i cittadini. Il progetto francese sarà una delle principali innovazioni della legge di orientamento e di programmazione sulla sicurezza interna che sarà portata il parlamento subito dopo le elezioni comunali francesi che si terranno nel marzo prossimo. Per poter rendere esecutivo il progetto e consentire di sporgere le denunce on-line, verrà apportata una modifica al codice di procedura penale francese per rendere obbligatorio per il denunciante riportare gli estremi del documento di identità sulla denuncia on-line. Non saranno ammesse, infatti, denunce anonime e tutte le denunce on-line dovranno poi essere confermate negli uffici della gendarmerie.