Italian sounding: la Coldiretti mette in guardia sul kit per fabbricare il falso Parmigiano

Riccardo Fraddosio

La produzione del falso Parmigiano Reggiano ha sorpassato per la prima volta quella degli originali. L’allarme è lanciato dalla Coldiretti in vista dell’Expo nel primo «Dossier sul mercato del Parmigiano Reggiano, tra crisi ed opportunità». Si tratta di oltre 300 milioni di chili di falso Parmigiano che rientrano nell’ormai diffuso fenomeno dell’Italian sounding, con il quale si indica l’imitazione dei prodotti italiani nel mondo. La prima conseguenza di questa tendenza è il calo delle esportazioni del formaggio italiano, in controtendenza con gli altri settori del made in Italy. La seconda è il continuo attentato alla salute dei consumatori, in alcuni dei casi ignari di trovarsi di fronte a prodotti “tarocchi”. La Coldiretti in particolare ha messo in guardia su un kit in arrivo dalla Gran Bretagna che promette di produrre in casa il Parmigiano. “Il kit per la produzione di formaggi si vende nel Regno Unito, ma si può comprare dappertutto” ha detto Corrado Finardi dell’area sicurezza alimentare di Coldiretti. “Permette di produrre non solo parmigiano ma anche mozzarella e ricotta e costa dai 30 ai 100 euro”. A un prezzo ridottissimo, dunque, i consumatori inglesi (e non solo) potrebbero acquistare i prodotti italiani di alta qualità. Ma a scapito della loro salute. Il kit per fare formaggi – in alcuni casi, secondo quanto riportato dalle confezioni, in meno di trenta minuti – non ha nulla a che vedere con il nostro celebre Dop che richiede ben 12 mesi di stagionatura. Sempre secondo Corrado Finardi, “è ovvio che siamo di fronte a un prodotto d’imitazione che ha caratteristiche qualitative inferiori e non confrontabili. Quindi sviliscono la natura profonda del Parmigiano Reggiano con tutta la sua tradizione lunga, dettagliata e faticosa che richiede. È un furto di identità e un danno al Made in Italy”. Un danno, sì: perché si calcola che il fatturato del made in Italy fraudolento ammonti a oltre 60 miliardi di euro nel settore agroalimentare (dati del 2014). Una perdita per l’Italia di 147 milioni di euro. Al giorno. In attesa che vengano presi provvedimenti più efficaci dall’Ue e dagli organismi competenti, la Coldiretti ieri ha manifestato in piazza, a Bologna, con gli allevatori e i produttori dell’Emilia Romagna.