La rivoluzione dell’as-a-Service

redazione

È facile perdersi negli acronimi che l’IT ogni tanto si inventa. Il mondo tecnologico difficilmente rallenta per un tempo sufficiente a farci familiarizzare perfettamente con le ultime terminologie e questo è quanto sta accadendo proprio con il concetto di “aaS”. L’acronimo, nato dopo l’avvento del cloud computing, ha molte forme, che si sviluppano introducendo costantemente nuove lettere e significati.

 

Negli ultimi anni, sono entrate in gioco molte tipologie di aaS che si riferiscono tutte alla as-a-Service economy, cioè alla possibilità di fornire agli utenti l’accesso ai servizi on demand su Internet, invece di doverli utilizzare on premise. Software-as-a-service (SaaS), Infrastructure-as-a-service (IaaS), Platform-as-a-service (PaaS) e Anything-as-a-Service (XaaS), si tratta di una manciata di termini che le organizzazioni dovrebbero comprendere e considerare attentamente in termini d’implementazione, per sfruttare al meglio le tecnologie avanzate, senza l’imposizione di contratti troppo lunghi o la mancanza di aggiornamenti.

 

Capire i concetti nascosti dietro queste sigle, per i business leader e i responsabili del processo decisionale, è la chiave che consente di sfruttare i vantaggi che l’economia as-a-Service può garantire:

 

·         SaaS: un acronimo noto da anni che si riferisce alla possibilità per le organizzazioni di acquistare o utilizzare una soluzione senza doversi prendere cura del software. Tutto ciò che riguarda la manutenzione e lo sviluppo è demandato al provider.

·         PaaS: è arrivato dopo il SaaS e si riferisce alla delivery delle applicazioni. Consente alle aziende di gestire le proprie applicazioni senza dover mantenere l’infrastruttura in loco.

·         IaaS: utilizzata di solito dalle aziende di grandi dimensioni, quest’offerta significa che le risorse di calcolo, integrate con le capacità di storage e di rete, sono di proprietà e ospitate da un service provider e vengono offerte al cliente on-demand.

·         Security-aaS: servizio sempre più popolare. dato che i deterrenti principali quando si sceglie di implementare servizi di sicurezza sono il costo degli strumenti e l’assunzione di dipendenti abbastanza esperti in questo settore da poterli distribuire in modo corretto. Con questo modello, qualsiasi organizzazione può essere dotata degli strumenti giusti per proteggersi dagli attacchi informatici.

·         XaaS: si tratta dell’aggiunta più recente alla famiglia degli acronimi aaS e può essere tradotto come ‘Anything as-a-Service’, facendo da ombrello a tutti i modelli di servizio di cui sopra, e ad altro ancora. Anche se SaaS, PaaS e IaaS sono nominati più spesso, l’economia aaS si è già ulteriormente allargata arrivando a includere aspetti come il disaster recovery-as-a-Service.

 

L’utilizzo di questi modelli as-a-Service presenta molti vantaggi. Innanzitutto non è richiesto nessun investimento in termini di capitale, il che è un ottimo modo per contenere i costi. Inoltre, dato che le infrastrutture o gli strumenti sono ospitati fuori sede, si può risparmiare in termini di spazio e non vi è alcuna necessità di impiegare del personale per gestire il software o i servizi. In cima a tutto questo, la possibilità per gli utenti di accedere in remoto al sistema online, indipendentemente dal loro dispositivo; un aspetto importante per il personale che è così in grado di lavorare fuori ufficio. In sostanza, un modello aaS consente alle aziende di crescere, risparmiare sui costi e implementare servizi importanti senza dover dipendere dai contratti tradizionali, che possono risultare vincolanti nel lungo periodo.

 

Se guardiamo ai servizi maggiormente di nicchia forniti in base a questo modello, ad esempio alle soluzioni di sicurezza, l’approccio può rivelarsi di estrema importanza.

Utilizzando un modello aaS, le organizzazioni possono affidarsi a provider specializzati in un particolare campo ed evitare il costo iniziale legato all’adozione di un sistema del tutto nuovo.

 

Dal punto di vista della sicurezza, per le organizzazioni è oggi più importante che mai implementare misure di protezione dei dati della propria azienda e dei clienti. Basta guardare nelle news per scoprire che la frequenza e la portata degli attacchi DDoS sta crescendo costantemente. È stato il caso, negli ultimi mesi, dell’attacco aGithub e di molti altri che lo hanno preceduto e seguito. Questo scenario implica un lavoro costante volto a neutralizzare le botnet, una corsa alle armi per i cybercriminali partita con i primi attivisti ai quali si sono aggiunti altri malintenzionati sempre pronti a cercare nuovi modi per amplificare la portate dei propri attacchi.

Di conseguenza, gli attacchi DDoS si fanno sempre più comuni e le imprese devono proteggersi. Avere soluzioni di sicurezza disponibili attraverso un modello a ‘servizio ’può alleviare le preoccupazioni quando si deve investire in un’infrastruttura completamente nuova e formare da zero il personale per imparare a gestire i nuovi sistemi.

 

Come vedete, i vantaggi legati a un modello a ‘servizio’ sono molti, basta che le organizzazioni non si lascino spaventare dagli acronimi senza approfondire quello che hanno da offrire e rimanendo così indietro rispetto alla concorrenza.

Vista la possibilità di risparmiare su costi, spazio, tempo e anche di proteggersi dal cyber-crime, credo sia assolutamente giunto il momento di abbracciare la rivoluzione dell’as-a-Service!