La Spezia: bloccata evasione di un detenuto

Roberto Imbastaro

Carceri, sventato a La Spezia dalla Polizia Penitenziaria il tentativo di evasione di un detenuto. Impercettibile la flessione di detenuti in carcere
"E’ solamente grazie alla professionalità, alle capacità ed all’attenzione del Personale di Polizia Penitenziaria che verso le 12 di oggi a La Spezia è stata impedita l’evasione di un detenuto dal carcere. E’ accaduto tutto in pochi minuti: il detenuto straniero, durante l’ora d’aria, al momento del rientro in cella si è nascosto nel vano caldaie del carcere in attesa del momento opportuno per fuggire. Grazie però all’attenzione del collega che si è accorto che presso i passeggi mancava un detenuto rispetti a quelli contati all’inizio dell’ora d’aria  è stato dato l’allarme e le immediate ricerche hanno permesso di fermare il detenuto. Bravissimi i colleghi di La Spezia, che lavorano costantemente in condizioni difficili, in una realtà caratterizzata anche dall’alta percentuale di detenuti stranieri (più del 60% dei presenti). Questo grave episodio conferma ancora una volta le gravi criticità del sistema carcere.”
E’ quanto dichiara Roberto Martinelli, segretario generale aggiunto del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, la prima e più rappresentativa organizzazione dei Baschi Azzurri, in relazione a quanto avvenuto oggi nel carcere ligure di La Spezia.
“La situazione penitenziaria è sempre più incandescente” sottolinea il SAPPE. “Lo confermano drammaticamente i gravi episodi accaduti nelle ultime ore nelle carceri italiane; lo evidenziano soprattutto i continui tentativi di evasione e le evasioni vere e proprie. Le istituzioni e il mondo della politica non possono più restare inermi e devono agire concretamente. C’è bisogno di una nuova politica dell’esecuzione della pena, che ripensi il sistema sanzionatorio.”
Martinelli sottolinea che allo stato il calo dei detenuti dopo i provvedimenti del Governo “è ad oggi impercettibile. Nelle 205 carceri italiane, il 31 gennaio scorso avevamo 66.973 persone che sono calate, un mese dopo, di poche centinaia, arrivando a  66.632. Il dato reale, dal quale partire per ripensare il sistema, è che ci sono in carcere 21mila persone detenute oltre la capienza regolamentare delle strutture e che più del 40% dei presenti sono in attesa di un giudizio definitivo.”