La Commissione Lavoro esprimerà questa mattina il proprio parere al Governo sullo schema di decreto legislativo per il pensionamento anticipato degli addetti a lavorazioni particolarmente faticose e pesanti. Il provvedimento sui lavori usuranti, previsto dalla legge che ha ratificato il Protocollo sul welfare del luglio 2007, è stato approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 19 marzo al termine della quale il Ministro Vannino Chiti ha precisato che il DLGS è stato adottato con urgenza per non fare scadere la delega il 31 marzo e prevede un termine di 60 giorni per il via libera definitivo. Acquisito il parere parlamentare, sarà quindi il nuovo esecutivo a deliberare in merito e bisognerà vedere come il Governo derivante dal voto del 13-14 aprile provvederà alla definitiva stesura di queste misure.
Il provvedimento sui lavori usuranti ha un costo di circa 2,5, miliardi in 10 anni, già verificato dalla Ragioneria dello Stato – come ha tenuto a sottolineare il Ministro Damiano dopo la seduta governativa del 19 marzo – e riguarda circa 5.000 lavoratori. Sono 4 le categorie di lavoro definito ”usurante”: la catena di montaggio, le attività ”pesanti” previste nel decreto Salvi (cave e miniere, amianto, palombari), il trasporto pubblico locale (mezzi di trasporto non inferiori a 9 posti) e il lavoro notturno. Le prime tre categorie godono del beneficio pieno, ossia lo sconto di tre anni sull’età di pensionamento. Per il notturno è stato definito un meccanismo graduale. Chi è soggetto a turni di lavoro tra 64 e 71 notti l’anno può andare in pensione un anno prima, chi lavora tra 72 e 77 notti può lasciare due anni prima, mentre chi fa 78 turni di notte e oltre può andare in pensione tre anni prima.
E’ invece arrivato al traguardo il decreto legislativo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro varato dal Governo Prodi il 6 marzo, cioè dopo l’apertura della crisi, in attuazione della legge delega del 2007, e sul quale sono stati già acquisiti i pareri delle competenti Commissioni parlamentari. Il via libera è atteso dal Consiglio dei Ministri convocato per oggi .