Lavoro: la sicurezza dei portuali di Civitavecchia su “Okkupati”

Paola Fusco

Documentare le attività promosse dall’Autorità portuale di Civitavecchia insieme alla regione
Lazio per la diffusione della cultura della sicurezza sul luogo di lavoro. Questo l’obiettivo del servizio che verrà trasmesso da “Okkupati”, il magazine settimanale sul mondo del lavoro prodotto per la Rai dalla Palomar Endemol in collaborazione la regione Lazio, che domenica prossima torna su Rai Tre alle 12.50. Il porto, infatti, sia esso turistico che commerciale, è un luogo che potenzialmente può presentare molti rischi per chi ci lavora. Molti lavoratori, infatti, sono alle prese con macchine complesse e pesanti e, per la natura stessa dell’attività, devono lavorare su turni. ”Le campagne istituzionali sul tema della sicurezza e le direttive emanate a più riprese dalla presidenza della Repubblica – spiega Raffaele Fontana della direzione regionale Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili – hanno interessato tutti i datori di lavoro nonché le aziende e gli enti statali, affinché svolgano un maggior controllo e prestino una più proficua attenzione nell’ambito della sicurezza sul lavoro. Per curare la formazione alla sicurezza e all’igiene del lavoro in ambito portuale, l’assessorato regionale Lavoro, Pari Opportunità e Politiche Giovanili intende realizzare, in collaborazione con l’Autorità portuale di Civitavecchia, un piano di comunicazione rivolto a tutti coloro che a vario titolo circolano in porto e finalizzato a favorire sia la socializzazione che la motivazione della sicurezza”. ”Per promuovere un cambiamento culturale – ricorda Fontana – che miri a favorire comportamenti che tutelino la salute e l’integrità psicofisica del lavoratore, come elemento qualitativo dell’intero processo lavorativo, e dell’utenza che ‘vive’ anche temporaneamente il porto di Civitavecchia, si rende necessaria una comunicazione diffusa e multistrumentale, che punti a fornire informazioni e indicazioni utili in merito alla cultura della sicurezza e delle buone pratiche”. ”Il progetto, per ora in fase di idealizzazione ma che dovrebbe perfezionarsi entro breve tempo, intende impattare sulle conoscenze e i comportamenti concernenti la sicurezza – rimarca – intesa nella doppia accezione “safety” e “security”, sviluppando capacità relazionali e comunicative allo scopo di socializzare linguaggi e condotte comuni propedeutiche all’applicazione e al rispetto delle norme di sicurezza. L’obiettivo che si conta di raggiungere alla fine di questo processo, che si va ad aggiungere ad altre iniziative più specificamente rivolte agli aspetti formativi dei lavoratori, è quello di fare del porto di Civitavecchia un porto completamente certificato ai fini delle normative sulla sicurezza”.