Redatto il protocollo istitutivo dell’Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame

Redazione

Il fenomeno dei furti di rame crea particolare disagio perché, non di rado, provoca l’interruzione di pubblici servizi essenziali con ripercussioni di natura economico/sociale di particolare rilievo e possibili implicazioni di ordine e sicurezza pubblica.In tale quadro la Direzione Centrale della Polizia Criminale ha promosso e redatto il protocollo istitutivo dell’Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame, sottoscritto in data 24 febbraio 2012 dal Ministro dell’Interno. L’Osservatorio, presieduto dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza – Direttore Centrale della Polizia Criminale, Prefetto Francesco Cirillo, si propone di favorire le migliori sinergie tra le Forze di Polizia (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza, Corpo Forestale dello Stato), l’Agenzia delle Dogane e le società e aziende maggiormente esposte al fenomeno (Ferrovie dello Stato Italiane S.p.A., Telecom S.p.A., Enel. S.p.A. e Anie – Federazione Nazionale Imprese Elettrotecniche ed Elettroniche). Nell’ambito delle analisi sviluppate dallo stesso Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame, sono già state emanate, dalla citata Direzione Centrale, direttive alle Forze di Polizia ed alle Prefetture delle realtà considerate maggiormente a rischio, volte ad intensificare la prevenzione e contrasto del fenomeno.Il fenomeno oltre che in Italia è assai avvertito anche in altri Stati europei, pertanto Europol ha promosso un “action day” in diversi Stati membri nei giorni 27 e 28 maggio 2013. La Direzione Centrale della Polizia Criminale aderendo all’iniziativa per l’Italia, ha coordinato gli aspetti organizzativi della massiva azione di prevenzione e contrasto in ambito Nazionale, attraverso il Servizio Analisi Criminale e la Sala Operativa Internazionale del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, elemento di raccordo con gli altri Stati aderenti alla stessa iniziativa. In particolare sul piano “interno” la stessa Direzione Centrale della Polizia Criminale ha individuato i possibili macro-obiettivi dell’intervento (monitoraggio delle aree dove il fenomeno è maggiormente significativo, delle vie di trasporto, dei commercianti/riciclatori  di metalli, dei porti nonché dei luoghi ove potrebbe essere occultato, trasportato o depositato il rame provento di furto, ivi compresi controlli presso insediamenti, campi e tendopoli) e pianificato, a livello centrale, con le Forze di Polizia e l’Agenzia delle Dogane le attività da intraprendere.Nel complesso l’action day sui furti di rame ha visto profondere un notevole impegno istituzionale non solo da parte delle Prefetture ma anche da parte dell’Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato e delle relative Specialità della Polizia Ferroviaria e della Polizia Stradale, della Guardia di Finanza e del Corpo Forestale dello Stato, anche nella considerazione che in numerose province, in contemporanea si sono svolte le elezioni amministrative. L’Agenzia delle Dogane, dal canto suo,  ha contribuito con un concreto impiego di uomini per una mirata azione di analisi e monitoraggio, presso gli spazi doganali, dei flussi di merci per individuare tentativi di import-export di rame di provenienza furtiva.Le Forze di Polizia hanno preso parte all’action day nel territorio nazionale complessivamente con 16.605 operatori (suddivisi in 7.881 pattuglie). Già oggi è possibile fornire un’anticipazione – seppure parziale – dei risultati ottenuti nel corso della due giornate di attività (27 e 28 maggio), elaborati da un campione di n. 37  Prefetture distribuite sull’intero territorio nazionale.Sono stati eseguiti complessivamente 2.827 controlli nei confronti di 5.005 persone, 3.025 mezzi di trasporto e 47 aziende. Le persone arrestate sono state 19 e denunciate a piede libero 72. Complessivamente sono stati sequestrati 117.130 kg. di rame.La prevenzione ed il contrasto del fenomeno, tuttavia, non si limita solo a servizi coordinati di controllo e alla, pur attenta ed incessante, attività svolta ogni giorno e, soprattutto, ogni notte, dalle Forze di Polizia.Si è, dunque, ritenuta necessaria una strategia d’impatto “strutturata”, che investa tutti i possibili anelli della filiera illecita del fenomeno, senza escludere i tentativi di esportazione del metallo.In tale quadro, la Direzione Centrale della Polizia Criminale, con la cooperazione di tutte le Forze di Polizia e dell’Agenzia delle Dogane nonché dei partner privati dell’Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame, ha avviato diverse progettualità volte a fornire alle Forze di Polizia più concreti strumenti di prevenzione e contrasto del fenomeno. Tra questi:• implementazione del Sistema di Indagine (SDI) con la previsione di maggiori particolari nell’inserimento dei dati per consentire un’analisi più puntuale;• realizzazione di una pagina web dedicata all’Osservatorio Nazionale sui Furti di Rame, da collocare sul sito istituzionale dei Ministero dell’Interno, nell’area “sicurezza”, al fine di condividere con immediatezza esperienze e buone prassi tra tutti i membri dell’Osservatorio;• realizzazione di un e-book dei materiali utilizzati dai partner privati dell’Osservatorio, per consentire alle FF.PP. di individuare con rapidità la provenienza del metallo eventualmente sequestrato;• pianificazione di ulteriori attività informative al fine di far accrescere la conoscenza e la consapevolezza delle dannose conseguenze sociali provocate dal fenomeno (“Educare per prevenire”);• costituire un Consorzio del rame per commercializzare, smaltire, trattare e gestire materiali in rame (cavi, componenti e rottami) in uso alle aziende partner dell’Osservatorio, rinvenuto anche dalle Forze di Polizia, per interrompere la filiera della ricettazione, così rendendo assai difficile la vendita del rame oggetto di furto ed avere un tornaconto economico;• elaborazione di proposta di legge per la previsione di un’autonoma fattispecie di reato (furto in danno di infrastrutture destinate all’erogazione di servizi pubblici)