SAPPE: appello al Presidente della Commissione Europea

red

Favorire la circolarità degli stranieri comunitari detenuti in Italia, facendo scontare loro la pena nelle carceri dei Paesi di provenienza, attraverso accordi bilaterali tra gli Stati aderenti all’Unione Europea favoriti dalla Commissione Europea.

E’ la richiesta della Segreteria Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria, al Presidente della Commissione Europea Josè Manuel Barroso.

Spiega il Segretario Generale del SAPPE Donato Capece:  "Oggi abbiamo in Italia 66.000 detenuti: ben 25mila (il 37% del totale) sono stranieri. Di questi, circa 9.000 sono gli stranieri provenienti dall’Area europea: 4.400 circa provengono da Paesi aderenti all’Unione europea, 1.100 a quelli dell’ex Jugoslavia, 2.900 dall’Albania e poco più di 600 da altri Stati europei. Ebbene, io credo che la presidenza della Commissione europea, attraverso i Governo nazionali ed i rispettivi Ministeri della Giustizia, dovrebbe favorire la definizione di accordi tra i Paesi aderenti all’Unione europea e di quelli dell’area europea affinchè i detenuti europei scontino la pena nelle carceri dei Paesi di provenienza. Questo potrebbe essere un primo segnale per ridurre concretamente, seppur molto parzialmente, il sovraffollamento penitenziario in Italia."

L’auspicio del SAPPE è però quello di estendere questa previsione a tutti gli stranieri detenuti in Italia: "L’elevata presenza di stranieri tra i detenuti accentua inevitabilmente le criticità con cui quotidianamente si devono confrontare le donne e gli uomini della Polizia penitenziaria. Credo dunque che il Governo Berlusconi debba recuperare il tempo perso su questa significativa criticità penitenziaria ed avviare rapidamente le trattative con i Paesi esteri da cui provengono i detenuti stranieri. A partire dai sei Paesi dai quali provengono il maggior numero di detenuti stranieri (16.610), quali il Marocco (5.233), la Tunisia (3.206), la Romania (3.136), l’ Albania (2.857), la Nigeria (1.135) e l’Algeria (1.053).