Scomparsi, i dati del prefetto Monaco

Paola Fusco

   Sono 23.938 le persone scomparse ancora da rintracciare, 14.083 di nazionalità straniera e 9.747 di nazionalità italiana, 285 casi in più rispetto al 31 gennaio 2008. Sono i numeri complessivi del fenomeno, riferiti al 30 settembre 2008, raccolti dal Sistema dati interforze (Sdi) del Dipartimento di pubblica sicurezza a partire dal 1974. I dati sono stati forniti al Viminale nel corso della conferenza stampa durante la quale il Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse Rino Monaco ha illustrato, alla presenza del ministro dell’Interno Roberto Maroni e del sottosegretario all’Interno Alfredo Mantovano, la II Relazione semestrale sull’attività del suo Ufficio. Il fenomeno è complesso e ‘caleidoscopico’, come lo ha definito lo stesso Commissario, proprio per questo è necessaria la sua segmentazione per individuare soluzioni metodologiche e strumenti sempre più efficaci. E’ questo, del resto, il fulcro della ‘mission’ del Commissario straordinario, che ha tra i suoi compiti anche il coordinamento dell’azione dei soggetti pubblici e privati – Forze di polzia, prefetture, procure, istituti di medicina legale, associazioni dei familiari – coinvolti a diverso titolo.
Sotto il profilo metodologico, l’analisi delle motivazioni della scomparsa nella valutazione delle denunce, prevista nel 2007 dal Commissario di Governo, ha consentito non soltanto di ‘scremare’ i dati, ma anche di avere un quadro più chiaro delle diverse tipologie dei casi. I motivi delle scomparse, infatti, sono molti e spesso sfuggono al dato complessivo: le persone spariscono per allontanamento volontario, per sottrazione alla famiglia, per disturbi psichici legati alla memoria, perchè vittime di reati.
Il dato più allarmante a livello sociale, secondo il Commissario Monaco, riguarda i minori scomparsi, che risultano complessivamente 9.802, di cui 1722 italiani e 8.080 stranieri. Di questo numero, due terzi, soprattutto nella fascia dai 15 ai 17 anni, si allontanano volontariamente, spesso da istituti o comunità d’affidamento. In questo caso, si tratta soprattutto di minori di altre nazionalità, specialmente di etnia rom. Per i minori da 0 a 10 anni, invece, il motivo principale di scomparsa è la sottrazione da parte di un genitore o familiare. Esiguo rispetto al totale, ma comunque preoccupante, è il numero di minori vittime di reati gravi: ad oggi sono 13 i ragazzi non ritrovati e 9 quelli ritrovati cadaveri. Tra i minori vittime di reato 7 sono stranieri. La lettura comparata di questi dati dice che il fenomeno è più diffuso tra i minori non italiani e segnala, secondo il Commissario Monaco, uno dei motivi dell’aumento dei casi di scomparsa – stimato del 25% rispetto alla I Relazione – che è l’incremento dei flussi migratori. Questo è dimostrato anche dal fatto che le regioni più interessate al fenomeno risultano essere quelle più esposte territorialmente, come Sicilia e Friuli venezia Giulia, o dove è molto alta la presenza di cittadini stranieri, come Lazio, Veneto e Puglia. In aumento sono anche la scomparsa di minori non accompagnati ed i casi di sottrazione del minore da parte di un familiare, fatto spesso dovuto a differenze culturali nell’ambito di matrimoni misti. Il fenomeno delle persone scomparse non si esaurisce con i minori, ma riguarda anche molte persone anziane – gli over 65 scomparsi sono in tutto 1679 – che soffrono di disturbi legati alla memoria – è altissima in tutto il mondo l’i ncidenza del morbo di Alzheimer – e si allontanano dalle case o dagli istituti di cura senza riuscire a farvi ritorno. In questi casi il costo ‘umano’, rappresentato dal dolore delle famiglie che vivono nell’incertezza, ricorda Monaco citando le richieste di aiuto delle famiglie. Terzo segmento quello dei cadaveri non identificati, che sono 648, casi che richiedono di essere risolti per motivi umanitari ed etici, ma anche legali, come le pendenze ereditarie o civili. Il Governo si sta muovendo, ha annunciato Maroni,  su due linee: da un lato richiederà che venga accelerata l’approvazione da parte del Parlamento del Trattato di Prüm, che consente l’istituzione di banche nazionali del dna le quali, concepite come strumento contro la criminalità, possono servire anche per raccogliere il dna dei familiari degli scomparsi per poi incrociarli. Per quanto riguarda i minori, l’azione del Governo si concentrerà soprattutto su quelli di etnia rom che risiedono nei campi recentemente censiti, per consentire la loro integrazione e prevenire le cause di scomparsa. E’ operativo, inoltre, un Tavolo tecnico istituito su impulso del sottosegretario Mantovano e presieduto dal Commissario di Governo, che raccoglie, tra gli altri, Forze dell’ordine e Istituti di medicina legale. Il tavolo sta lavorando ad una modulistica omogenea – una sorta di scheda ‘post mortem’- che renda possibile l’incrocio dei dati su persone scomparse e cadaveri non identificati. Altra iniziativa, proposta dal Commissario Monaco, è l’introduzione della rilevazione dei dati dattiloscopici e biometrici per l’identificazione dei minori, in modo da abbattere il fenomeno, in parte sommerso, di quelli non identificati o con false generalità scomparsi.