Servono più donne nell’ICT

redazione

Si è svolto ieri presso la Sala Polivalente San Salvatore dell’Università di Genova il Convengo “Il futuro è digitale”,  con l’obiettivo di individuare possibili strategie per accrescere la presenza femminile nel settore ICT e della sicurezza informatica, nonché valorizzare il ruolo della donna nel digitale.

L’evento ha rappresentato un’occasione per confrontarsi su questioni di importanza centrale nell’attuale contesto economico-sociale, il quale necessita di sempre maggiori competenze che caratterizzano proprio le figure femminili.

Grazie alla collaborazione tra Bureau Veritas Italia e il Comitato per le Pari Opportunità dell’Università di Genova, è stato possibile riunire docenti universitari, rappresentati di aziende, associazioni e istituzioni per parlare di temi chiave, quali: il Gender Gap che attualmente influenza il settore, le strategie da adottare per creare più opportunità per le donne e per attrarre sempre più talenti femminili.  

Nonostante l’ICT sia in forte e continua espansione, la media europea di donne impiegate in tale settore non supera il 17-18%. A livello nazionale i dati risultano essere ancora più allarmanti, dove la percentuale di donne professioniste nel campo dell’ICT si attesta attorno al 16%.

L’obiettivo è quello di dar vita ad un dibattito sulla prospettiva proposta dal Convegno, “Il futuro è digitale”, nel quale si cerca di porre le basi per favorire un contatto tra le aziende del settore ICT e le studentesse interessate a proseguire la propria carriera in ambito. Per il raggiungimento di tale obiettivo, hanno partecipato all’evento i rappresentati dei dipartimenti delle Risorse Umane (HR) di aziende leader nel settore ICT e società di recruitment.

Al Convegno ha preso parte anche la Dott.ssa Claudia Rangogni, Chief Human Resources Officer (CHRO) di HWG Sababa, la quale è intervenuta nella Tavola Rotonda sul tema “La presenza femminile nel settore ICT: Come aumentarla e quale valore ne deriva?”. In qualità di rappresentate di un’azienda leader del settore, ha sottolineato la necessità di coinvolgere più figure femminili in ambito ICT e la necessità di rendere la donna sempre più consapevole delle proprie possibilità e del proprio valore. “Le donne possono vedere il mondo ICT in modo più creativo e  dare un punto di vista differente rispetto alle figure maschili. Il mondo dell’informatica non è un ambiente sterile, privo di relazioni e interazioni, ma al contrario richiede spesso di entrare in empatia con il cliente. Per questo sarà necessario riuscire a sradicare l’autoesclusione delle donne dal mondo ICT e per farlo è necessario un lavoro corale”.