Verona, carcere nel caos. Detenuto incendia la cella

redazione

Giornata da incubo per il Reparto di Polizia Penitenziaria del carcere di Verona, dove si è anche sfiorata la tragedia tra le sbarre.

La giornata da incubo è iniziata con l’aggressione assurda e selvaggia da parte di un detenuto (per altro non nuovo a gravi episodi di intolleranza durante la detenzione) contro un poliziotto penitenziario in servizio, l’ennesima che si registra nella struttura detentiva scaligera”, spiega Donato Capece, segretario generale  Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, il primo e più rappresentativo della Categoria. “Ma il fatto più grave è accaduto verso le 12, quando un detenuto ha pensato bene di dare fuoco alla sua cella. Sono stati momenti di grande tensione e pericolo, gestiti con grande coraggio e professionalità dai poliziotti penitenziari. Prima hanno salvato la vita al detenuto che aveva dato fuoco alla cella, poi hanno domato le fiamme. Ben 12 poliziotti penitenziari, feriti e intossicati dall’incendio e dal fumo spigionato, hanno dovuto far ricorso alle cure sanitarie presso il  locale nosocomio e sono ricoverati in camera iperbarica. Poteva essere una tragedia, sventata dal tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari di servizio nel Reparto e dal successivo impiego degli altri poliziotti penitenziari. Sono stati bravi i poliziotti penitenziari in servizio nel carcere scaligero a intervenire tempestivamente, con professionalità, capacità e competenza”.

Verona non è un carcere semplice, operativamente parlando: stiamo parlando di una realtà con una presenza media di 500/600 detenuti – erano 544 il 30 settembre scorso”, aggiunge il Segretario regionale veneto del SAPPE Giovanni Vona. “Basta leggere gli eventi critici accaduti nel penitenziario dal 1 gennaio 2012 al 30 giugno di quest’anno: 70 tentati suicidi di detenuti sventati per fortuna in tempo dalla Polizia Penitenziaria, più di 600 episodi di autolesionismo, oltre 100 ferimenti e 650 colluttazioni. Anche e soprattutto per questo il SAPPE e la Polizia Penitenziaria sono in stato di agitazione da diverso tempo”.

Capece esprime ai “poliziotti feriti e contusi a Verona la solidarietà e la vicinanza del SAPPE” ed evidenzia come l’incendio sventato nel carcere scaligero è “sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E la situazione è diventata allarmante per la Polizia Penitenziaria, che paga pesantemente  in termini di stress e operatività questi gravi e continui episodi critici”.