Carceri: OSAPP, puntare su riforma corpo e rieducare i detenuti

Paola Fusco

Per affrontare il problema del sovraffollamento nelle carceri bisogna puntare sulla riforma
del Corpo di Polizia penitenziaria e sulla rieducazione del detenuto.  È quanto afferma il sindacato Osapp, che ringrazia il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, "per le parole di vicinanza che ha saputo esprimere in un momento particolarmente delicato per gli uomini e le donne della Polizia Penitenziaria". Il leader dell’Osapp, Leo Beneduci, ringrazia anche il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, il cui intervento è stato "lucido e rigido", e che "ha saputo fotografare una realtà gia’ nota, però: sappiamo da tempo oramai che l’indulto ha esaurito i suoi effetti e che è necessaria un’inversione di rotta importante dell’intero sistema. Se una critica va fatta al Guardasigilli, ci permettiamo di sottolineare come, nel giorno di celebrazione del Corpo, non si metta mai al centro delle soluzione proposte proprio il ruolo e la funzione cardine dell’agente penitenziario". Infatti, continua Beneduci, "se il capo del Dipartimento, Franco Ionta, è riuscito a esaltare la figura del poliziotto penitenziario, il ministro Alfano si è impegnato a illustrare una strategia multisettoriale". Alfano, secondo l’Osapp, "parla di riforme, senza mai dimostrare il coraggio per un accenno alla madre di tutte le riforme penitenziarie, che poi è quella che riguarda il Corpo di Polizia al quale apparteniamo e che oggi festeggiamo, Il ministro illustra le soluzioni ponendo l’accento sulle esigenze prioritarie di sicurezza del cittadino dimenticando l’apporto che può dare l’agente preposto alla salvaguardia e al funzionamento delle carceri, ringrazia così i direttori d’istituto sorvolando sul fatto che le vere criticità nascono proprio da un’impostazione sbagliata della funzione a cui deve assurgere l’istituto di pena, tralasciando l’aspetto più importante della pena stessa: la rieducazione". Certo, conclude l’Osapp, "parlare di pena e di rieducazione è difficile in tempi di sovraffollamento, e sappiamo come questo principio, in un sistema di ‘porte girevoli’, si annulli inesorabilmente, ma non perdiamo la speranza per chi, come noi, crede ancora nella Costituzione".