Aveva l’apparenza di una delle tante baraccopoli improvvisate e di fortuna che si possono vedere ai margini delle città italiane, dove trovano per un tempo più o meno prolungato rifugio sbandati ed immigrati in condizioni di indigenza, ma quella scoperta dai finanzieri del Comando Provinciale di Matera nel territorio del comune di Policoro (MT) aveva una “organizzazione” ben diversa e dietro la quale qualcuno aveva pensato bene di lucrare (ed ovviamente “in nero”).
È questa una delle tante storie di sfruttamento dell’immigrazione, oltre che di violazione delle più elementari norme ambientali e sanitarie, sulle quali la Guardia di Finanza ha fatto luce partendo da uno dei quotidiani controlli finalizzati al contrasto dell’evasione fiscale nel settore immobiliare.
Una pattuglia delle fiamme gialle materane, infatti, ha notato che la baraccopoli, particolarmente degradata ma comunque composta da un agglomerato di ben 15 alloggi prefabbricati, box in legno e caravan, stranamente insisteva sul terreno di una proprietà privata.
Approfondito il controllo su una situazione di per sé anomala, i finanzieri hanno così scoperto che gli occupanti della baraccopoli, indentificati in 10 cittadini albanesi (dei quali 5 risultati clandestini), corrispondevano al proprietario un “canone” da versare in contanti e senza troppe pretese se si considera che il campo sul quale vivevano, oltre a presentarsi in condizioni di estremo degrado, era del tutto sprovvisto di acqua, luce e gas nonché dotato d’un solo fatiscente servizio igienico da condividere tra tutti gli occupanti.
Secondo i militari della GDF lo stesso proprietario negli ultimi anni ha “accolto” sulla sua proprietà almeno altri 40 cittadini albanesi, riscuotendo dagli stessi canoni mensili – completamente occultati al Fisco – per oltre 56.000 euro (peraltro già contestati in via amministrativa).
Per i cittadini albanesi sprovvisti del permesso di soggiorno in Italia sono già state avviate le previste procedure di espulsione, mentre il responsabile dell’illecito business – verso il quale è stato ipotizzato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina – è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Matera.
Per effetto dei rilievi effettuati dalla competente Azienda Sanitaria Locale, sono stati altresì contestati al responsabile altri illeciti di natura sanitaria oltre che di natura edilizia, quest’ultimi per violazione dei vincoli paesaggistici ed ambientali nonché per la realizzazione di strutture abusive.