Legge sicurezza, i dubbi di Napolitano

Paola Fusco

Il presidente della Repubblica firma la legge sulla sicurezza ma, in cinque pagine di lettera indirizzata al governo e ai presidenti delle Camere, esprime forti dubbi non solo sul contenuto (”previsioni
di rilevante criticità”), ma anche sul modo in cui è stata confezionata (”disomogeneità ed estemporaneità di numerose sue previsioni”). Il capo dello Stato spiega infatti di non poter bloccare l’entrata in vigore del provvedimento, che contiene anche norme ”ampiamente condivise a livello parlamentare” contro la criminalita’ organizzata. Ma non rinuncia a indicare cosa c’e’ che non va.
NO LEGIFERARE IN CLIMA DI CONCITAZIONE E CON DDL ‘MONSTRE’ – Napolitano lo aveva gia’ detto in precedenza. Ma non e’ piu’ possibile legiferare sull’ onda dell’ emotivita’. E con ” provvedimenti eterogenei nei contenuti” che sfuggono alla ” comprensione dell’ opinione pubblica e rendono piu’ difficile il rapporto tra il cittadino e la legge”. E’ ” indispensabile” porre termine ” a simile prassi”, avverte. Soprattutto quando si parla di diritti costituzionalmente tutelati. Sono ” in gioco qualita’ e sostenibilita’ del nostro modo di legiferare”. Ne’ si puo’ legiferare su identico tema ” dopo brevissimo tempo”. REATO DI CLANDESTINITA’ – La misura non convince Napolitano. Anche perche’ e’ applicabile a ” tutti i cittadini extracomunitari” presenti in Italia: dalle colf ai criminali. Ed e’ una misura che ” apre la strada a effetti difficilmente prevedibili”. In piu’ non c’ e’ nessun ” giustificato motivo” per il ” trattenimento indebito” previsto nei Cie (Centri di identificazione ed espulsione). PERCHE’ COINVOLGERE I GIUDICI DI PACE? – Suscita perplessita’ la decisione di affidare ai giudici di pace l’ ‘ immigrazione clandestina’ anche perche’, scrive Napolitano, ” non mi pare in linea con la natura conciliativa di questi”. In piu’ configura un ” sottosistema sanzionatorio non coerente” con il resto dell’ ordinamento, ma soprattutto ” meno garantista”. La pena poi non puo’ essere patteggiata, ne’ appellata. ESPULSIONE E’ PARADOSSALE – Anche l’ espulsione, cosi’ come e’
stata modificata, determina (” a causa di un difettoso coordinamento normativo”) il ” contraddittorio e paradossale effetto di non rendere piu’ punibile” chi rientra in Italia illegalmente. Prima rischiava il carcere fino a cinque anni. TROPPA DISCREZIONALITA’ SU CITTADINANZA E MATRIMONI – L’acquisto della cittadinanza da parte dello straniero che si sposa con italiani diventa una sorta di ‘concessione’. Affidata ” alla piu’ ampia discrezionalita’ degli organi competenti”. AGGRAVANTI E ATTENUANTI, NO BILANCIAMENTO SOLO PER RAPINA – Contraddizioni della legge: le aggravanti e le attenuanti non si potranno ‘ neutralizzare’ solo per la rapina, mentre per l’estorsione che e’ un reato piu’ grave si’. Napolitano invoca una legge che uniformi il sistema. L’ OLTRAGGIO E’ RISARCIBILE? – E’ ” incompatibile” con i reati contro la pubblica amministrazione il fatto di aver previsto che bastera’ risarcire il danno per veder estinguere il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. RONDE – Il ministero dovra’ emanare il regolamento che le disciplina in tempi rapidi e in modo ” rigoroso”. SPRAY – Lo spray al peperoncino potrebbe essere usato anche dai criminali. E soprattutto potrebbe diventare un’arma per le ronde.