Pordenone, un nuovo carcere

red

Il commissario delegato per il piano carceri, Franco Ionta, e il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani, hanno siglato oggi l’intesa istituzionale per la localizzazione di una nuova struttura penitenziaria nella città di Pordenone. La firma è stata siglata nella sede del Dap a Roma. Il nuovo carcere di Pordenone, che avrà un costo complessivo stimato di 40,5 milioni di euro, ospitera’ 450 detenuti e sorgera’ in localita’ Comina. La Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, la Provincia di Pordenone e il Comune di Pordenone concorreranno finanziariamente alla realizzazione dell’ istituto con 20 milioni di euro. Agli enti locali, come stabilito dall’Intesa, sarà trasferito il vecchio istituto penitenziario del Castello. L’area individuata per il nuovo carcere non necessita di varianti urbanistiche, è conforme dal punto di vista geologico e adatta anche da quello infrastrutturale, in quanto più idonea alla traduzione dei detenuti e agli spostamenti di parenti, legali e personale giudiziario. "La prima e necessaria risposta all’emergenza del sovraffollamento delle carceri – ha affermato il Commissario delegato – è aumentare nel più breve tempo possibile la capienza del sistema penitenziario. Il Piano carceri stabilisce la realizzazione, nei tempi rapidi previsti dalle disposizioni d’urgenza (legge 26 febbraio 2010, n. 26), di 9150 nuovi posti detentivi. Ma ha anche l’obiettivo ambizioso di determinare soluzioni innovative in merito alla complessa funzionalita’ dell’ edilizia penitenziaria. A Pordenone la struttura esistente, costruita secondo vecchi canoni, non si adatta alle necessita’ di un carcere moderno, sia per quanto riguarda la dignita’ e l’ attivita’ di riabilitazione dei detenuti, sia per la sicurezza e il lavoro degli agenti di polizia penitenziaria. Per rendere la struttura funzionale sarebbe stato necessario demolirla e ricostruire tutto da zero. Grazie a questa Intesa, invece, sara’ realizzato un istituto moderno ed efficiente, in una zona piu’ idonea, e il vecchio carcere, in pieno centro cittadino, sara’ ceduto agli enti locali che lo utilizzeranno per altre esigenze pubbliche. Un’operazione – ha concluso Franco Ionta – che rappresenta un modello di concertazione istituzionale, risparmio di risorse ed efficienza pubblica". "L’ intesa firmata oggi a Roma – ha commentato il vicepresidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Luca Ciriani – permette di portare avanti con grande concretezza l’istanza locale della realizzazione del nuovo carcere. Si tratta di un passo importante verso il finanziamento dell’opera, per il quale questa firma rappresenta un prerequisito necessario. L’amministrazione regionale ha lavorato in stretta sinergia con il Comune e la Provincia di Pordenone per giungere a questo risultato: la localizzazione nella zona della Comina e’ il frutto non solo di una scelta politica, ma di una decisione condivisa, partita da un ordine del giorno votato all’ unanimita’ dal consiglio comunale di Pordenone. Si apre ora una nuova fase, relativa alla tempistica per l’ottenimento dei finanziamenti necessari. La realizzazione del nuovo carcere di Pordenone e’ urgente e necessaria – ha detto ancora Luca Ciriani – e risponde a numerose necessita’: oltre agli aspetti di sicurezza e di gestione, lo spostamento dei detenuti in una nuova struttura capace di garantire sistemazione adeguata, permette anche di liberare l’ attuale struttura, il castello di Pordenone. La citta’ si riappropriera’ di un imponente e importante spazio pubblico, e spettera’ alle amministrazioni locali, al Comune in particolare, individuare una nuova fruizione per l’ intera area, a beneficio dell’economia locale e del turismo". Il Piano carceri, elaborato dal Governo per risolvere l’emergenza dovuta al sovraffollamento, prevede la realizzazione in tempi rapidi di 11 nuovi istituti penitenziari e di 20 padiglioni che garantiranno 9.150 nuovi posti detentivi, per un costo complessivo stimato di 675 milioni di euro. Il piano stabilisce altre due linee d’intervento per stabilizzare il sistema penitenziario: misure giuridiche deflattive e l’ implementazione dell’ organico di Polizia Penitenziaria.